ABBIAMO RIASSUNTO PER VOI VANTAGGI E SVANTAGGI DELLE AUTO ELETTRICHE

ACCELERAZIONE

A parità di potenza impiegata, un’auto elettrica dispone di un’accelerazione maggiore rispetto a quella di un veicolo a combustione. La differenza sta nell’erogazione della coppia motrice che in un motore elettrico è disponibile totalmente fin dall’avviamento invece in un motore endotermico è molto bassa nei primi giri, sale fino al valore massimo in un arco relativamente ristretto di giri, poi crolla.

SEMPLICITÀ DI COSTRUZIONE

Un motore elettrico è più compatto, a parità di potenza, rispetto ad un propulsore endotermico. Non serve il cambio, sono quasi assenti le parti meccaniche in movimento soggette ad usura o rotture, così come sono inutili i relativi impianti di lubrificazione.

CONSUMI

1 Litro di benzina corrisponde a 8,90kWh.   Calcolando il costo dell’energia sulla tariffa fissa delle colonnine Enel Drive, ovvero 0,40€/kWh il costo per km dei vari modelli di auto elettriche varia da 0,088€ a 0,035€/Km. Per intenderci prendiamo ad esempio un’auto a benzina che percorre 100Km con 8 Euro di benzina, otterremo un costo pari a 0,080€/km.   La stessa auto trasformata a GPL costerà 0,050€/Km, a metano 0,035€/Km. Quindi con l’attuale tariffa dell’energia elettrica Enel Drive non vi è un chiaro risparmio economico per i possessori di auto elettriche.   Al contrario ricaricando l’auto a casa tramite una Wall Box a carica lenta il costo sarà di 0,025€ per ogni km percorso. Si può dedurre quindi che con le tariffe attuali dell’energia elettrica si ottiene un vantaggio chiaro solo utilizzando una ricarica lenta a casa tenendo però in considerazione i costi extra dovuti all’aumento, spesso necessario dei Kw dell’impianto domestico e all’installazione di una Wall Box per la ricarica.

 BATTERIE

L’attuale tecnologia al litio non consente di ottenere autonomia di percorrenza paragonabile ai veicoli tradizionali. Oggi un’auto elettrica di prezzo ragionevole raramente riesce a superare 250 Km con una carica. Per andare oltre è necessario aumentare il numero di celle della batteria, aggravando il veicolo di un peso enorme e facendone salire notevolmente il prezzo. Se aumenta il peso, aumenta anche la richiesta di energia per trasportarlo; un circolo vizioso. 

INFRASTRUTTURA DI RICARICA

Le colonnine pubbliche e private sono in costante aumento, ma sono ancora poche e concentrate nelle grandi città. Sono in corso di attuazione progetti continentali e nazionali per creare una rete di stazioni di ricarica lungo le principali autostrade, però anche questo richiederà del tempo.

TEMPI DI RICARICA

Le colonnine di ricarica ultrarapida (poche) permettono di accumulare in circa 30 minuti energia sufficiente per l’80% della capacità. Ma mezz’ora per fare il “pieno” è un tempo enorme, se paragonato ai 2-3 minuti di un rifornimento tradizionale. Data la scarsità di stazioni installate, se si trova la colonnina occupata bisogna attendere il proprio turno o sprecare energia per cercarne un’altra, magari molto lontana. Oppure si devono impiegare parecchie ore nel collegamento alla presa domestica.

PRESE DOMESTICHE

Non è necessario effettuare interventi o chiedere autorizzazioni. Però se la potenza installata è poca (3 kW come la maggior parte delle abitazioni italiane), il contatore potrebbe andare in sovraccarico. Quindi potrebbe diventare necessario chiedere al fornitore di elettricità un adeguamento della potenza. Ciò comporterebbe ovviamente una spesa superiore. Inoltre le prese normali potrebbero facilmente surriscaldarsi. Per questo è quasi indispensabile installare una wall box.

PESO

Le auto elettriche sono molto più pesanti di quelle tradizionali, proprio a causa della batteria. Esempio: la Renault Zoe (lunghezza 408 cm) pesa 1.480 Kg con la batteria più grossa; la Clio (406 cm) diesel di pari potenza pesa 1.235 Kg, quella a benzina 1.165 Kg.

GESTIONE DELLE TEMPERATURE

La temperatura utile d’esercizio è molto ristretta, da 25 a 45° C. Per mantenerla si usano impianti di raffreddamento molto complessi. Ciò pone limiti nel mantenere andature sostenute per tempi prolungati. E’ anche per questo motivo che le velocità massime delle auto elettriche di prezzi non stellari vengono elettronicamente tenute molto basse.    Da non sottovalutare il freddo: nei mesi invernali più rigidi l’autonomia può ridursi anche di un terzo.

PREZZI ALTI

Le auto elettriche hanno prezzi molto alti, rispetto alle vetture tradizionali di potenza corrispondente. Perché? Ancora una volta a causa delle batterie. Attualmente il loro costo viaggia approssimativamente intorno ai 200 dollari al kWh. Per avere un’autonomia di almeno 250 Km reali servono circa 40 kWh, quindi 8.000 dollari in più rispetto ad un auto non elettrica.

PRODUZIONE DELL’ENERGIA

Le fonti primarie per la produzione dell’energia elettrica sono il gas naturale, le fonti rinnovabili, il carbone, il nucleare, i prodotti petroliferi. Ogni stato nel mondo sfrutta queste fonti in percentuali differenti. Le fonti rinnovabili non sono magiche, né inesauribili, a dispetto del nome. Sole e vento ne costituiscono una piccola parte; il grosso lo fanno invece le centrali idroelettriche, già sfruttate al massimo. Per far fronte ad un aumento della domanda, si dovrebbe dunque ricorrere ulteriormente soprattutto a gas, carbone ed energia nucleare. Quindi il circolo completo della sostenibilità ambientale non sarebbe più così favorevole.

MATERIE PRIME

Le materie prime principali per fabbricare le batterie sono litio e cobalto, entrambe sostanze sotto il controllo della Cina che ovviamente le gestirà a suo piacimento. Per quanto riguarda il Cobalto, il maggior produttore mondiale è la Repubblica Democratica del Congo, nelle cui miniere vengono sfruttati spesso e volentieri bambini che lavorano in condizioni disumane.

INCENDIO DELLE BATTERIE AL LITIO

Esaminando i casi di incendi su veicoli elettrici, è facile osservare come una delle principali criticità sia il reinnesco dell’incendio anche dopo diversi tentativi apparentemente riusciti di spegnimento. Una volta spento il fuoco infatti, resta dell’energia immagazzinata dentro di esse. Un sistema non completamente scaricato può quindi generare danni da elettrocuzione importanti e tutto ciò di cui il fuoco ha bisogno per innescarsi, cioè ossigeno dell’aria e calore resta presente sullo scenario. L’acqua non può estinguere il fuoco, ma raffredda le celle della batteria adiacenti, limita la propagazione delle fiamme e previene (ma non elimina) il rischio di nuovi inneschi. Questo è il motivo per cui le guide di sicurezza di alcune auto elettriche suggeriscono di far bruciare completamente le batterie!  I vigili del fuoco dovrebbero indossare idonea protezione delle vie respiratorie. Le celle della batteria potrebbero emettere vapori organici potenzialmente pericolosi se esposte a calore eccessivo, fuoco, o condizioni di sovratensione. Questi vapori includono ossidi di carbonio HF2, alluminio, litio, rame e cobalto. Inoltre, si può formare pentafluoruro di fosforo volatile a temperature superiori a 110°C.

CICLO DI VITA E SMALTIMENTO BATTERIE AL LITIO

Le batterie al litio, esattamente come quelle di un comune smartphone, una volta raggiunto un livello di efficienza inferiore all’80% non sono più in grado di movimentare in maniera efficiente il veicolo e devono pertanto essere sostituite. Attualmente, sul mercato, queste batterie hanno un’autonomia di massimo 8 anni che si traduce in una percorrenza chilometrica differente a seconda della performance dell’auto elettrica e che varia tra i 100.000Km e i 300.000Km.     I costi di sostituzione e garanzia sono a carico del produttore dell’auto ma vengono addebitati all’acquirente che troverà in fattura la voce “contributo ambientale”.  Se però la batteria al litio si danneggia in un incidente o per qualsiasi altro motivo non coperto da garanzia, il proprietario del veicolo dovrà farsi carico dei costi di smontaggio, trasporto e smaltimento. Il solo costo di smaltimento varia dai 4,00€/Kg ai 4,50€Kg, ciò significa che si potrà arrivare a costi di 2000/3000€ per ogni batteria smaltita, infatti la gestione del ritiro e dello smaltimento in tutte le fasi è piuttosto complessa. Il ritiro per motivi di sicurezza, deve avvenire in box/casse dedicate molto costose. Il Trasporto deve avvenire su mezzi con dotazioni di serie speciali molto costosi, esistono limitazioni forti al trasporto aereo, su nave e strada in caso di batterie danneggiate e/o difettose. Tutte le batterie raccolte debbono poi essere concentrate in stoccaggi autorizzati per preparare il trasporto secondario (con notifica di esportazione) verso l’estero (Belgio, Germania principalmente) poiché in Italia non esistono Impianti di trattamento finale delle batterie automotive al litio.